Workshop 2016

Ecomusei e paesaggio
Dallo sguardo offeso allo sguardo appassionato

Teatro Civico di Moncalvo – Piazza Garibaldi, 28
07 maggio 2016

Sono tre le parole che da sempre connotano l’ecomuseo: patrimonio, comunità e territorio. Oggi, dopo vent’anni di attività in Piemonte, possiamo pensare di sostituire la parola territorio con paesaggio. Soprattutto se esso fa da sottofondo a una visione antropocentrica e partecipativa, per cui non esiste paesaggio senza il riconoscimento da parte dell’uomo (Baldin).
I più recenti testi normativi parlano di paesaggio come di una “porzione di territorio percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni” (CEP, 2000) o di “una parte omogenea di territorio i cui caratteri derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni” (Codice dei BB.CC. e del Paesaggio, 2004). Il paesaggio coincide con l’ambiente di vita di cui gli ecomusei portano segno e significato nel suffisso “eco” − dal greco oîkos. Pertanto, come non vi è ecomuseo senza la partecipazione degli abitanti, non vi è paesaggio senza la percezione di chi vi sta dentro, senza il suo sguardo. Perché è la popolazione locale che, nel tempo, ha espresso la sua capacità di adattarsi all’ambiente, trasformando il paesaggio stesso.
In questo senso gli ecomusei hanno assunto un ruolo di riferimento per una tutela del paesaggio basata non sul  vincolo ma sulla sensibilizzazione e la formazione al rispetto.
I documenti strategici in materia, sia europei sia nazionali, forniscono indicazioni sulle attività da svolgere nella gestione e cura dei paesaggi culturali: dalla ricerca sul campo all’acquisizione e diffusione di conoscenze, passando per la gestione e la pianificazione. Il tutto con la collaborazione dei “portatori di interesse”. Gli ecomusei fanno questo da sempre: mappe di comunità, ricerca, workshop ed eventi, progetti didattici, trekking animati, itinerari/sentieri, mostre, pubblicazioni e piantumazione di cultivar locali. E lo fanno con il costante coinvolgimento delle comunità.
Oggi le cose stanno cambiando: si tratta di fare i conti con una realtà che sta mutando velocemente, con un paesaggio che deve confrontarsi con nuove cittadinanze, con una sensibilizzazione rinnovata rispetto a certe tematiche e alle modalità più coerenti per prendersi cura dei proprio luoghi. A queste a ad altre riflessioni si è cercato di dare spazio durante il workshop degli ecomusei e al loro modo di guardare al paesaggio.

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